Wonderland 2017

 

Wonderland di Andrea Vettoretti

Andrea Vettoretti è l’artista che ha sdoganato la chitarra classica. Questo strumento troppo spesso legato ad un’ immagine spagnoleggiante o puramente classica, rivive con una nuova veste, mai vista fino ad ora. Non si ascolta “solo” un musicista di grandissimo talento ed eleganza strumentale, ma il pubblico viene anche rapito dalla sua musica originale che si fonde in uno stile unico. Al fascino del suo linguaggio originale si unisce un suono avvolgente e caldo, al quale non è facile sottrarsi.

Nei suoi brani si possono cogliere elementi che vanno dalla Classica, al Minimalismo, al World strizzando l’occhio al Rock. Questa è la musica di Andrea Vettoretti, una via “alternativa” alla definizione semplicistica dell’arte e della musica: uno sguardo sul mondo di ieri e uno sul futuro. Riguardo alla sua musica lo stesso Andrea Vettoretti dice:

"Mi piace sperimentare, provare nuove strade che portino, anche dopo lunghi percorsi, ad una sintesi. Della musica classica mi appassiona la profondità e la molteplicità. Di altri generi musicali invece la semplicità ed allo stesso tempo la forza di comunicazione." (estratto dal sito)

http://www.andreavettoretti.it/

  • Con Wonderland, il suo decimo disco, si esprime a pieno regalando per la prima volta un lavoro completamente originale, ispirato ad Alice in Wonderland di Lewis Carroll e al mondo fatto di sogni. Personalmente ho avuto il piacere di lavorare con Andrea per la realizzazione degli scatti per la copertina del disco, ho avuto ulteriormente modo di parlare del suo lavoro in maniera, anche informale, dove mi spiegava come ha utilizzato una tecnica di registrazione ostinata ma utile per raggiungere un risultato sonoro dove l'ascoltatore viene trasportato nel mondo underground di Wonderland.
  • Dal termine Wonderland l'accostamento a immagini colorate, fiabbesche e ricche di "oggetti", visionarie, caleidoscopiche, sarebbe alquanto naturale, ma come si può notare dalla copertina tutto questo viene infranto da una fotografia dai risvolti dark, contraria a tutti quelli schemi su cui si basa l'immaginario colletivo del famoso racconto. Anche nel campo della moda o della pubblicità, la rappresentazione di Alice nel Paese delle Meraviglie è basata appunto seguendo gli stereotipi e i luoghi comuni, modi convenzionali di far arrivare il messaggio a chi si trova dall'altra parte. Andrea Vettoretti al contrario a scelto la strada, forse azzardata, di raccontare tramite la sua espressione musicale il mondo segreto di Lewis Carroll, si potrebbe definirla "l'anima oscura".
  • Tecnicamente, nel backstage con Andrea, ho ridotto all'esenziale la modalità di fotografare, un semplice telo nero e una luce laterale e schiacciata lasciando ombre ben marcate sopratutto all'altezza degli occhi. Come si può notare una parte dell'occhio è quasi completamente avvolto nell'ombra. Nessun utilizzo di ritocchi, lasciando l'espressione al naturale, non compare la chitarra l'unica disposizione datami da Andrea anche quì una scelta rischiosa essendo un chitarrista.
  • Anche se un personaggio compare nella seduta fotografica assieme allo strumento Romeo. Il gatto del Cheshire meglio conosciuto come Stregatto. Alice non era indifferente al fascino felino e nel suo viaggio continuava a pensare a Dinah (la sua gatta) ecco perchè tra loro due si instaura un rapporto d'affetto. Se pensate che sia stato bello fermo in posa beh non è affatto così questo è l'unico scatto esistente.
  • Lavorare per questo progetto è stata un ottima esperienza e credo che per ottenere dei risultati che ci soddisfino bisognrebbe per lo meno entrare dentro a quello che si stà facendo in quel momento. In questo caso ho fatto come Alice che è entrata in un mondo fantastico, pazzo, visionario, roccambalesco ma anche dove alla fine si può riflettere e capire sè stessi. Il viaggio all'interno della fotografia di Wonderland, visto dai miei occhi, è sicuramente un'eplorazione del mio modo di fotografare, un'aggrapparsi ad uno stile ancorato alla tradizione vista la semplicità di esecuzione. Ma la semplicità non è una cosa da prendere alla leggera, sembra facile ma non lo è.
  • Il cappellaio matto diceva "Buon viaggio a vederci"... il tutto si riassume così
Wonderland Cat