autoritratto

"Conosco solo tre cose della mia macchina fotografica, ma quelle necessarie per cogliere la mia visione dell'attimo.

In continua progettazione di nuovi lavori, seguo il mio percorso nei ritratti e nella danza.

Scatti nudi e crudi, al limite dell'errore e allontanandomi dal monitor della macchina.

Nei ritratti lascio la persona con la propria natura... così sei, così ti ritraggo. Citando Mick Jagger:

"Take or leave it"

 

L'interesse per la fotografia è nata dopo un trascorso nel mondo della musica.

"Credo di aver trascorso un grande periodo,

ho imparato a gestire il palco anno per anno.

Non disdegno di aver "copiato", per un pò di anni, i The Rolling Stones dove ho potuto assorbire un certo stile.

Poi ho iniziato a crearne uno personale che alla fine si è rilevato completamente diverso da quello che fino ad allora avevo appreso."


Gli anni passano e con esso le mode e gli stili.

"L'interesse per la musica non è svanito, è sempre presente, solo che man mano che andavo avanti e girando on the road,

notavo come la generazione dei locali stava cambiando rapidamente

e mi resi conto che quello che avevo costruito, creato e pubblicato era il massimo che in quel momento ero riuscito a dare.

Era il momento di cambiare strada."


Cosa fare?

"Un mio amico iniziò a parlarmi di fotografia,

mostrandomi anche come funzionava una Reflex

e i risultati che si potevano ottenere.

Mia moglie ha sempre avuto la voglia di scattare fotografie

per poi farsi i propri album (stampati)

tanto più che una volta le regalai una macchina fotografica a pellicola,

ma io rimasi ancora leggermente distante da questo mondo.

Ma qualcosa doveva succedere e così

il mio amico mi vendette la sua Reflex Pentax ISTdl... e fù l'inizio."


Idee?

"Non ci misi tanto ad iniziare,

diciamo che mi si era aperto un nuovo mondo.

Avevo capito che la fotografia poteva essere un modo per esprimere la mia creatività

in maniera forse più profonda.

Tralasciando un primo anno dove mi trovavo a fotografare qualsiasi cosa,

ma di gran lunga utilissimo come esercizio,

iniziai a pensare a cosa progettare o creare."


Non poterne fare a meno

"Creare per me è vitale, non riesco a stare per troppo tempo fermo,

o meglio non riesco a tenere nel cassetto i miei progetti.

Penso che far vedere i propri lavori alla gente sia una cosa

che ti dà un enorme soddisfazione,

è una condivisione reale, viva, fisica.

In un'esposizione personale incontri delle persone che ti possono dare

degli spunti, delle motivazioni

o ti possono far vedere le cose da un'altra angolazione.

Ed è per questo che mi ostino sempre a progettare nuovi lavori,

cercando di sperimentare qualcosa in più rispetto alla volta precedente,

a volte riesco nell'intento a volte no.

Ma è quando mi trovo nelle volte che non riesco nell'intento che dò il meglio."


Il Lamento dell'Imperatrice

La fine della carriera di una ballerina precipitando in uno sconforto che la porterà a cessare di esistere.


Copertina di Wonderland del chitarista Andrea Vettoretti

www.andreavettoretti.it


A Me gli Occhi

Ritratti


Presentazione del libro Life-ottobre 1944-

Villa De Faveri (San Donà di Piave-Venezia-)


Il Fiore Rosso

Progetto contro la Violenza sulle Donne


Bolero con Benedetta Musso

Bayerisches Staatsballett (Monaco di Baviera)

https://www.staatsoper.de/staatsballett.html


Il Cappotto Grigio

Una storia d'amore tra due donne e il loro segreto custodito dalla neve


Le due valigie

Una musica che respira, che ha la forma di fianchi

e profuma di donna