Nella VILLA DE FAVERI

il 13 ottobre 2018 è stato presentato il libro

- L I F E - ottobre 1944


 
Un'anima visionaria di una donna teatrale
che si pone al "centro di un urlo silenzioso
che un vento gelido avrebbe portato via,
lontano da furbi ascoltatori, da occhi spenti e da cuori di pietra tombale".

Prendendo spunto dai rovinosi avvenimenti del 10 ottobre 1944 nella città di San Donà di Piave,
ho iniziato a lavorare per raccontare, se pur in maniera romanzata,
come Villa De Faveri rimase miracolosamente illesa
durante uno sfibrante bombardamento durato ben sei ore.

Ma devo fare un passo indietro perchè prima di sviluppare questo lavoro
ho conosciuto la produzione della fotografa Daria Chenikova di Mosca.
Daria vive e respira il balletto.
Le sue fotografie forniscono uno sguardo straordinario del suo ambiente naturale
rivelando quel mondo attraverso la sua macchina fotografica.

Quando mi sono imbattuto nei suoi lavori ho chiamato Martina Scarpi
proponendole di fare una sessione fotografica.
Non ho fatto un "copia e incolla" con i quelli di Daria,
ho il mio stile, la mia visione dell'immagine,
mi sentivo solo spinto ad iniziare a lavorare in maniera diversa.

Sono stato anche coinvolto dalla lettura del libro
“Poema senza Eroe e altre Poesie” di Anna Achmàtova
dove ha fatto arrivare a noi la tragedia
che stava vivendo la sua gente e il suo paese.
 
Credo che la post-produzione delle fotografie di questo libro
sia stata influenzata proprio dalla lettura di quel libro.

Avere la possibilità di lavorare all’interno di Villa De Faveri
mi ha catapultato in un altra dimensione.
Si ha la sensazione di vivere in un’altra epoca,
tutto è calmo, tranquillo e non sembra di “camminare” in un era moderna.
 
Penso che la Villa respiri e viva ancora il proprio passato
e che sia sempre disponibile a raccontare, a chi entra, le proprie memorie.

La visione dei testi l'ho sottoposta a mia moglie Mara Moretto
persona non di parte
dove si è traformata in una signorina Rottermaier davanti alle mie bozze.
Scherzi a parte il suo aiuto è stato di una grande importanza.

I fatti di quell'epoca hanno lasciato delle ferite ancora aperte
nella famiglia De Faveri.
 
Solo chi ha vissuto direttamente quegli eventi può realmente dichiarare
quanto noi non possiamo nè immaginare e provare la crudeltà
subita in quel periodo.
 
Non è un libro storico, non è un libro di fotografia...a voi la decisione cari lettori.